Prospettive cristiane sull’arte

 

Studi di teologia
Nuova serie
Anno VIII 1996/1
N. 15

 

Introduzione

Che lo si voglia o meno, l’arte pervade ed influenza tutta la realtà e quindi ogni uomo. Essa rappresenta una sorta di mediazione tra la realtà e la percezione che l’uomo può avere. Apre gli occhi su qualcosa di particolare prima sconosciuto e suscita nuove emozioni. Che si tratti delle arti figurative, musicali, letterarie, architettoniche o altro, ognuna di esse rinvia a qualcosa di particolare. Le varia forme d’arte devono servire ad un “discorso” con e su Dio. esse superano la capacità espressiva dei concetti perché fanno affiorare dimensioni della realtà al di là delle categorie linguistico-concettuali. E la Scrittura invita ad offrire il proprio culto nella concretezza d’un sacrificio vivente a Dio.
Questo numero di Studi di teologia tenta di riannodare con l’arte un rapporto che pare spesso trascurato o anche smarrito. Anche in questo caso si sa che si tratta di un tentativo limitato, ma esso mira a promuovere anche in questo campo una riflessione feconda per l’onore di Dio.


Sommario

Articoli

  • Calvin G. Seerveld, “Fede e arti”

  • Henderik R. Rookmaaker, “Il cristianesimo e l'arte”

  • Calvin G. Seerveld, “Una visione cristiana dell'arte e dell'estetica”

  • William Edgar, “Un'accoppiata insolita: jazz e vangelo”

Studio critico

  • Roberto Montanari, “Una finestra sulle arti”

Segnalazioni bibliografiche