Gli scritti di Calvino (1509-1564)
Studi di teologia
Nuova serie
Anno XXI 2009/1
N. 41
Introduzione
“Di Calvino si conosce in Italia poco più che il nome”; così scriveva Giovanni Papini nel 1912 all'indomani del IV centenario di Calvino, presentando una raccolta di scritti calviniani curata da Piero Jahier1. Dietro quella frase c'erano secoli di rimozione controriformistica e di nascondimento illuministico che hanno reso Calvino un (quasi) perfetto sconosciuto per la cultura italiana. Quest'anno si ripropone un'altra ricorrenza per ovviare a questa lacuna storica. Questo V centenario è un'opportunità di fare i conti con questo grande teologo e pastore di levatura europea. Dopo secoli di colpevole ignoranza, ecco un'altra chance.
“Di Calvino si conosce in Italia poco più che il nome”, ma anche quel poco che si sa è grottescamente caricaturizzato. L'immagine del riformatore francese è ancora molto legata a stereotipi storiografici tanto negativi quanto infondati. Soprattutto, le sue opere sono poco conosciute e ancor meno lette. Anche molti evangelicali sono infarciti di tanti pregiudizi su Calvino quali la fredda aridità teologica, la spietata visione della salvezza, la cinica gestione del potere, ecc.
Il costo complessivo della secolare negligenza è salato, salatissimo. Sul piano teologico, il pensiero di Calvino e la tradizione riformata classica hanno scarsamente fecondato la teologia protestante italiana, esponendola a esiti razionalistici, sentimentalisti, neo-ortodossi e, ora, post-qualcosa. Su quello ecclesiale, è sinora mancato un perno dell'evangelicalismo classico, con la conseguente debolezza strutturale delle chiese evangeliche italiane. Sul piano culturale, la complessa tessitura dell'identità italiana è stata privata di un patrimonio ideale che ha invece dato slancio alla cultura di altre regioni europee. E si potrebbe andare avanti.
La speranza è che il centenario contribuisca a rendere un po' meno vera la realistica constatazione di Papini del secolo scorso, aprendo così scenari che rendano l'Italia più europea e l'evangelismo italiano più protestante.
Leonardo De Chirico
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Wulfert de Greef, “Gli scritti di Calvino”