La questione sacramentale

 

Studi di teologia
Nuova serie
Anno XXXI 2019/2
N. 62

 

Introduzione

Il tema dei sacramenti è una questione complessa. I motivi per tale complessità sono numerosi e non è detto che si possano cogliere tutti. Qualche spunto può dare un’idea della molteplicità delle questioni che attraversano il nostro tema.

La complessità proviene prima di tutto dal numero dei sacramenti. C’è chi ne elenca due e chi invece arriva a numeri più impegnativi fino a considerare il termine “sacramentale” come qualcosa d’onnicomprensivo. La diversa quantità dei sacramenti rimanda a divergenze interpretative negli uni e negli altri.

La complessità è collegata in secondo luogo al significato del sacramento stesso. Che cosa significa nell’ambito religioso e teologico? Ha un significato evocativo, commemorativo, causativo? Si tratta cioè di un semplice memoriale o partecipa all’azione spirituale che viene evocato nell’atto? Se si risponde positivamente a quest’ultima questione, si apre l’interrogativo sull’ampiezza o profondità di tale azione. Basta pensare alle difficoltà legate a espressioni come “interpretazione realista”, “interpretazione spirituale”, “interpretazione simbolica”…

La complessità è in terzo luogo legata alle connessioni dei sacramenti con altre dottrine. Basta pensare all’ecclesiologia. Le diverse ecclesiologie comportano anche una particolare concezione dei sacramenti. Ma le connessioni non si arrestano all’ecclesiologia e hanno anche a che fare con la pneumatologia. C’è un rapporto con l’azione dello Spirito e se sì, di quale genere? Si possono anche trovare connessioni con l’antropologia e l’amartiologia. È ovvio interrogarsi, per esempio, su quale sia il rapporto dell’umano col mondo divino e quale sia l’adeguatezza del primo nei confronti del secondo. Tutto ciò non può prescindere dalla realtà del peccato e dalle sue conseguenze nella realtà creata.

La complessità è in quarto luogo collegata al fatto che esistono visioni del mondo “sacramentaliste” e altre “non-sacramentaliste”. Nel primo caso il senso di sacramento ha un ruolo molto importante fino al punto che l’idea stessa tende a essere tanto pervasiva quanto sono le dimensioni dell’esistere umano. Nel secondo caso la nozione stessa di sacramentalitàè problematizzata e occultata. Anche se in misura diversa, è facile trovare persone come ossessionate dall’idea di sacramento in senso positivo o negativo. Essa si cela nelle pieghe dell’animo umano.

A questa complessità “oggettiva” va aggiunta quella “soggettiva”. I sacramenti non sono oggetti da osservare a distanza, ma s’intrecciano con l’esperienza di ciascuno. Qualcuno potrebbe sostenere che si possono comprendere i sacramenti solo prendendovi parte. In misura maggiore o minore molti hanno avuto a che fare con tali pratiche e vi hanno anche partecipato. Possono aver suscitato emozioni positive o negative, esaltazioni o frustrazioni e come tali appartenere anche all’inconscio di molti. Si è veramente in grado di discernere tali influenze e collocarle in modo adeguato? L’impressione è che in questa materia la tradizione prevalga sulla riflessione per cui sia molto difficile rimettere in discussione certe costanti del proprio vissuto.

Se a questa complessità si aggiunge la coscienza dei condizionamenti ecumenici, è abbastanza facile avvertire un certo disagio. Se in passato la questione dei sacramenti ha dato luogo a forti scontri, oggi è prevalente la tendenza a cercare forme d’intesa. Ciò non significa che siano dissipati tutti i dubbi, ma una teologia sacramentale debole sembra più opportuna in quanto ecumenicamente più “vantaggiosa”. La valorizzazione delle prassi esistenti sembra favorire i reciproci riconoscimenti e rendere meno gravose le divisioni.

Lo scopo di questa ricerca non è la resa davanti a fattori così complessi, ma nemmeno l’interesse per urtare la sensibilità di qualcuno su simili temi. Sarei veramente avvilito se ciò dovesse accadere e fin da ora chiedo scusa a chi avvertisse tale disagio. Lo scopo è quello d’un approfondimento che pur tenendo conto dei diversi interrogativi non rinunci all’indagine. Questo saggio interessa chi è inquieto e cerca ancora accettando di mettere in discussione certe incrostazioni. Toccando “la questione sacramentale” vuole fornire “elementi di sacramentaria” in continuità con Elementi di ecclesiologia (2012). La speranza è che la coscienza della complessità sia di stimolo all’audacia anziché un alibi alla superficialità e che contribuisca a un maggior rigore nelle pratiche esistenti.


Sommario

Articoli

  • Pietro Bolognesi, “La questione sacramentale”

Segnalazioni bibliografiche

  • D. Guthrie, 1 e 2 Timoteo e Tito (E. Beriti) 165

  • D. Wenham, Dalla buona novella ai vangeli (P. Guccini) 165

  • M. Allen, Grounded in Heaven (L. De Chirico) 166

  • R.G. Clouse (a cura di), Quattro prospettive sul millennio (S. Mantovani) 166

  • G. Puglisi – G. Montinaro (a cura di), Martin Lutero (S. Mantovani) 167

  • J.-M. Berthoud, Pierre Viret (G. Emetti) 168

  • F. Junius, A Treatise on True Theology (J. Benatti) 169

  • P. Van Mastricht, Theoretical-Practical Theology (P. Bolognesi) 170

  • D. Powlison, Good and Angry (A. Miguel) 171

  • K.-H. Menke, Sacramentalità (L. De Chirico) 173