Letture medievali (VI-XI secolo)

 

Studi di teologia
Nuova serie
Anno XXXIV 2022/1
N. 67

 

Introduzione

La pubblicazione di questo fascicolo segue quelle di “Letture patristiche (II-III secolo)”, Studi di teologia XXVII (2015) N. 54 e “Letture patristiche (IV-V secolo)”, Studi di teologia XXXI (2019) N. 61. Si tratta dei materiali usati per l’insegnamento del corso monografico di Teologia storica all’IFED nell’A.A. 2019-2020 sul Medioevo teologico. Con l’aggiunta di questo primo volume di “Letture medievali” e, in attesa di poterlo completare con i secoli dal XII al XV, la speranza è di fornire una lettura evangelica informata e teologicamente responsabile dei principali snodi della storia del pensiero cristiano dall’antichità agli albori dell’età moderna.

Se l’attenzione degli studi evangelici sulla patristica dei primi secoli ha registrato una vitalità incoraggiante negli ultimi anni (si pensi alle opere di studiosi come David Wright, Tom Oden, Gerald Bray, Bradley Green, Michael Haykin e altri, solo per rimanere in ambito anglosassone), lo stesso non può dirsi a proposito del Medioevo. C’è una sorta di distanza emotiva prima che intellettuale nei confronti del millennio intermedio tra la costituzione dell’età cristiana e la stagione della Riforma protestante. Emblematica di questa impronta sul XX secolo è l’opera di B.B. Warfield (1851-1921), eminente studioso evangelico della Old Princeton e grande ricapitolatore dell’identità evangelica nella storia. Nella sua ampissima ricerca nella storia della teologia, Warfield ha prodotto degli studi notevoli su Tertulliano e Agostino e dalla Riforma in poi [1], lasciando però un “buco”: quello del Medioevo. Mentre il liberalismo coevo a Warfield ha avuto in Adolf von Harnack (1851-1930) uno storico del dogma che ha riletto la parabola del pensiero cristiano in termini complessivi (Medioevo incluso) [2], la teologia evangelica contemporanea non si è veramente impratichita con l’eredità medievale. E’ rimasto un vuoto. Il va sans dire che, non per caso, gli studi cattolici sul Medioevo sono una tradizione ben consolidata e che conosce sempre nuove e controverse fioriture.

Un compito lasciato in sospeso è un “vulnus”. Oltre a rendere lacunosa la rilettura evangelica della storia in quanto contenente un pezzo mancante che ne indebolisce la solidità della struttura, la espone altresì al rischio di avventure storiografiche contrassegnate da una certa ingenuità teologica. Oggi, ad esempio, anche in ambienti evangelici, sembra di assistere ad una crescente fascinazione verso le pratiche penitenziali della “quaresima” o dei cammini/pellegrinaggi verso santuari o della lectio divina in sostituzione della più tradizionale “meditazione giornaliera della Bibbia”. Spesso mediata da autori popolari come C.S. Lewis e da epopee letterarie come quelle di J.R.R. Tolkien, il Medioevo entra nelle sue propaggini devozionali o mistiche senza che si siano fatti i compiti sulla sua complessità teologica e sulle ricadute di tali pratiche sulle responsabilità della testimonianza evangelica nel mondo saturato di spiritualità spurie. Quelli richiamati sono sintomi di un’appropriazione frammentaria di un Medioevo cristiano ricostruito in modo selettivo ed idealizzato.

Ciò non vuol dire che il Medioevo debba rimanere nell’involucro fascinoso ed inquietante di ciò che è estraneo. Significa solo che il compito di promuovere piste di lettura evangeliche è inderogabile e che va portato avanti con modestia e coraggio.

[1] Raccolti in B.B. Warfield, Studies in Tertullian and Augustine, in Works, vol. IV, New York, Oxford University Press 1931; rist. Grand Rapids, Baker 2003. Cfr. L. Dalla Pozza, “Warfield studioso di Agostino e di Calvino”, Studi di teologia NS XXXIII (2021) N. 65, pp. 31-39.

[2] Storia del dogma, 7 voll., Mendrisio, Casa Editrice Cultura Moderna 1912-1914, di recente compendiato in Storia del dogma. Un compendio, Torino, Claudiana 2007.


Sommario

Articoli

  • Leonardo De Chirico, “Letture medievali (VI-XI secolo)”

Segnalazioni bibliografiche

  • G.M. Vian, I libri di Dio (D. Ibrahim) 98

  • P. Wells, La grâce (étonnante) de Dieu (P. Bolognesi) 99

  • H. Blocher, Le grandes questions de la théologie (P. Bolognesi) 99

  • C. Van der Kooi, The Incredibly Benevolent Force (G. Verdara) 100

  • J. Leeman, Political Church (N. Cozzi) 101

  • D. Kingdon, Children of Abraham (P.P. Lazisi) 102

  • C. Dotolo, Dio, sorpresa per la storia (L. De Chirico) 103

  • D. Guastini, Immagini cristiane e cultura antica (P. Marcelli) 106

  • A. Sarmenghi, Rimuovere l’oscurità (L. De Chirico) 107

  • M. Lutero, La Cena di Cristo (G. Emetti) 108

  • A. Cagnolati (ed.), Olimpia Morata (G. Emetti) 109

  • J. Watt et I. Watt, Registres du Concistoire de Genève (S. Mantovani) 109

  • M. Al Kalak, Mangiare Dio (P.P. Lazisi) 110

  • F. Turrettini, Istituzione della religione persuasiva, fasc. 3 (G. Della Ragione) 111

  • E. Geldbach (a cura di), I battisti (P. Bolognesi) 112

  • P. Seewald, Benedetto XVI (L. De Chirico) 115

  • A. Moda, “La tunica inconsutile” (L. De Chirico) 116

  • M. Volf, Fiorire (L. De Chirico), 117