L’interpretazione attuale della Bibbia
Introduzione
Il tema dell’interpretazione della Bibbia continua a sollecitare la riflessione contemporanea. Non è un caso che il primo numero di Studi di Teologia fosse proprio dedicato alla tematica ermeneutica. Quel numero è ormai esaurito, ma continua ad esserci insistentemente richiesto. Non pare allora inutile ritornare sull’argomento per continuare la riflessione e per richiamarci ad essere con sempre maggior rigore ubbidienti all’Eterno che ha parlato e parla attraverso la sua autorevole Parola. Anche oggi molti continuano ad esprimersi con parole che suonano assai rispettose della Scrittura, ma ci si può chiedere se ciò corrisponda alla realtà. Si dice per esempio che la Bibbia è la testimonianza di Dio, solo che questa testimonianza non deve essere sacralizzata non potendo sottrarsi al rischio delle limitazioni tipicamente umane. Un’affermazione del genere affascina per la sua apparente religiosità, ha però un limite: è troppo religiosa per non trovare origine nel cuore naturale pervertito dal peccato. Chi vuole ancorare la propria riflessione alla luce della Parla di Dio che sola può illuminare la recondita oscurità del cuore umano, dovrà riconoscere che non ci si può servire di termini biblici dando loro un contenuto non biblico. E per la Bibbia l’idea di testimonianza non possiede alcun carattere limitativo. La testimonianza dei testimoni biblici è considerata autorevole e autorizzata al punto da legittimare una identificazione tra il mandante e il mandato, tra Gesù e i suoi testimoni: “Chi ascolta voi ascolta me, chi sprezza voi sprezza me e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato” (Luca 10,16; Matteo 10,40).
Sommario
Articoli
Donald A. Carson, “L'ermeneutica: una breve valutazione di alcune tendenze recenti”
Ian H. Marshall, “Come interpretiamo la Bibbia oggi?”
Pietro Bolognesi, “L'importanza dei generi letterari per l'interpretazione biblica”
Paul Wells, “L'umanità della Scrittura”
Henri Blocher, “Infallibilità-inerranza ed ermeneutica biblica”