Il ministero degli anziani

 

Studi di teologia
Vecchia serie
Anno VIII 1985/1
N. 15

 

Introduzione

I vari numeri della rivista hanno fin qui cercato di presentare i vari problemi in una prospettiva che sia caratterizzata dalla pienezza del messaggio evangelico. La realtà induce però a credere che un insegnamento corretto deve andare di pari passo con la maturità di coloro che sono chiamati ad esporlo. Per questo la Scrittura si interessa, non solo dei principi, ma anche degli uomini. Questo numero di SDT vuole quindi contribuire a chiarire alcuni elementi circa il ministero di coloro che, secondo la Scrittura, hanno un ruolo di conduzione nella chiesa del Signore. Lo studio di questo argomento deve far fronte a diverse difficoltà. Basterà evocarne almeno due. In primo luogo si deve pensare alla crisi epistemologica attuale. Come si sa alcuni pongono in discussione gli stessi criteri della conoscenza inducendo così, assai spesso, a respingere anche ogni idea di condizioni e d’insegnamento formale per privilegiare in maniera esclusiva le virtù del dialogo. In tal caso si dovrebbe discutere dell’opportunità o meno di anziani responsabili per guidare ed insegnare. Ma è possibile parlare veramente di chiesa senza che vi siano dei veri conduttori riconosciuti? Una comunità senza anziani non rischia forse di essere un club religioso piuttosto che un’assemblea di credenti impegnati per la gloria del regno di Dio? Chi sostiene le virtù del dialogo sottolineerà il rischio di dividere il popolo di Dio in classi. Non c’è forse il pericolo di contrapporre dei sacerdoti a dei laici o degli insegnanti a dei discepoli? Ma si deve proprio parlare di contrapposizione?

In secondo luogo bisogna affrontare la questione nei suoi contorni più reali e nelle sue implicazioni pratiche. Spesso si ha l’impressione che certe persone fraintendano il concetto stesso d’autorità. Forse pensano di essere dei conduttori, ma non si rendono conto che la loro autorità è inesistente, ignorata o anche respinta. Qui c’è seriamente da chiedersi se non vi siano troppi leaders di se stessi. Quando il proprio ministero d’insegnamento o di cura d’anime rimane senza seguito, non ci si dovrebbe seriamente interrogare sulle cause reali anziché imputare sistematicamente tutti i problemi al particolare tempo in cui si vive? E in pratica quanti problemi si pongono che non sono così facilmente risolvibili? Senza negare l’utilità della ricerca comunitaria né la complessità di certi problemi pratici, questo numero della rivista vuole ricordare che Dio ha dato un insegnamento autorevole circa questo problema nella sua stessa Parola. Se questo numero contribuirà ad ampliare le prospettive della chiesa del Signore in merito a questo tema dei conduttori, esso avrà raggiunto il suo scopo.


Sommario

Articoli

  • Rinaldo Diprose, “Gli anziani nella chiesa neotestamentaria”

  • Alfred Kuen, “Istituzione e formazione degli anziani”

  • Peter Masters, “Qualità e compiti degli anziani”

  • Jacques Blandenier, “Collegialità e ministerio pastorale”

  • Armand Heiniger, “Come consigliare i giovani per il servizio cristiano”

  • Alfred Kuen, “Lettera ad un amico riconosciuto come anziano nella sua chiesa”

Segnalazioni bibliografiche