Nuovo Testamento e soprannaturale
Introduzione
Mentre è abbastanza facile dire cosa sia il Nuovo Testamento, più complesso appare il compito di definire il soprannaturale. A seconda dei presupposti che si assumono, il termine soprannaturale può essere inteso in modi diversi. Una definizione assai generica potrebbe essere: “ciò che sta al di là dell’esperienza e della conoscenza umana”. Ma una simile definizione è forse un po’ troppo banale. L’uomo moderno che ha rifiutato le coordinate della religiosità tradizionale ha una sua concezione in proposito. Il termine soprannaturale evoca per lui qualcosa di appena più che lo straordinario e per spiegarlo non trova necessario far ricorso a concetti biblici. Nella società secolarizzata non sembra vi sia posto per la nozione di soprannaturale nel senso biblico. Il soprannaturale non ha più alcun diritto d’esistere nella società dell’uomo. La chiesa tradizionale pare di qualche utilità solo per provvedere a certi rituali occasionali e in un certo senso rassicuranti, ma nulla più. La sua credibilità è compromessa. Il soprannaturale è da lei stato talvolta confuso col naturale ed è stato via via usato per scopi non sempre sani.
Sommario
Articoli
Gerhard Maier, “L'esegesi dei miracoli neotestamentari nel corso degli ultimi due secoli”
Edmin Yamauchi, “Magia o miracolo? Malattie, demoni ed esorcismi”
Studio critico
Rinaldo Diprose, “Il quadri Vangelo: la questione della sua storicità”