Regno di Dio ed etica sociale

 

Studi di teologia
Vecchia serie
Anno IV 1981/2
N. 8

 

Introduzione

Una delle affermazioni più importanti che gli evangelici fanno è che la Bibbia costituisce la loro “suprema autorità in materia di fede e di condotta”. Benchè si sappia che la fede non è solo un’attività della mente, ma è anche una pratica di vita che contiene ed esprime ciò che si è affermato, si ritiene generalmente opportuno precisare esplicitamente che l’autorità biblica riguarda anche la condotta. La correttezza di pensiero non coniugata alla correttezza dell’azione risulterebbe uno “squillante cembalo” buono a nulla. Sino ad ora Studi di teologia ha contribuito a sottolineare la necessità e l’urgenza di un pensiero corretto, ma non vorrebbe lasciare l’impressione di una scissione tra teoria e pratica della fede. Il cristiano è infatti inserito in una trama di rapporti che non può essere ignorata e la prospettiva della fede non contempla la necessità di escludere la storia, bensì di porla in un contesto più ampio. Ecco perché questo numero vuole dare un esplicito contributo alla riflessione biblica circa questa dimensione.


Sommario

Articoli

  • Klaas Runia, “Regno di Dio e società”

  • André Bieler, “L'insostituibile funzione critica dell'etica cristiana”

  • Sir Frèderick Catherwood, “Mondanità e amore”

  • Jacques Elluì, “Tesi su fede cristiana e politica”

  • Pierre Courthial, “Il movimento riformato di ricostruzione”

Studio critico

  • Henri Blocher, “Dalla speranza alla rivoluzione”

  • Alain Probst, “La scuola del marxi-cristianesimo”

Segnalazioni bibliografiche